Ol Crusù

Chi da Albegno procede verso il fiume Brembo, lì dove via Enrico Frizzoni incrocia via Salvo D’Acquisto si imbatte in una croce di ferro innestata in un pilastro di pietra arenaria e recante i diversi simboli della passione di Gesù Cristo. Il popolo di Albegno ha sempre chiamato Crusù (Crocione) questa memoria della passione del Signore.

 

La più antica notizia risale al 1909, quando il parroco don Camillo Baio benedì la nuova croce in sostituzione di un’altra ormai deperita.

 

Tra gli anni ’40 e ’50 il Crusù venne rifatto e benedetto da don Basilio Bravi. L’attuale, copia del precedente in ferro ormai corroso dalla ruggine, fu benedetto da don Egidio Gregis nella Quaresima del 1984.

 

Non è chiaro cosa abbia spinto i nostri antenati ad innalzare questa croce, anche se diffusa era l’usanza di cristianizzare il territorio con immagini sacre poste nei luoghi di transito. Tuttavia non bisogna dimenticare che, in un lontano passato, forse questo era l’incrocio tra la strada glareata Bergamo-Milano di epoca romana (che lambiva il margine superiore del terrazzo fluviale) e l’altra che scendeva direttamente alla riva del Brembo dove -per l’ampiezza del letto fluviale in questo tratto- ancora nel medioevo si passava a guado per riprendere poi il percorso presso lo scomparso abitato di Lesina (oggi Santa Giulia in Bonate Sotto).

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Ol Crusù, Maggio 1954.